La comunicazione assertiva è “la capacità di far valere i propri diritti rispettando quelli degli altri, attraverso una comunicazione chiara, diretta e, al tempo stesso, coerente e completa sul piano verbale e non verbale”
(Sanavio, 1998)
Comunicare in maniera assertiva significa far valere i propri diritti, esprimere i propri sentimenti, chiedere ciò che si desidera, esporre i propri punti di vista con rispetto, onestà, integrità e franchezza.
L’assertività è un costrutto multidimensionale e può essere descritta come:
- assertività positiva: capacità di esprimere e ricevere approvazioni, stima e affetto
- assertività negativa: capacità di esprimere disapprovazioni e critiche agli altri
- difesa dei propri diritti: capacità di proteggere i diritti e rifiutare richieste che ledono la libertà personale
- assertività di iniziativa: capacità di risolvere problemi e soddisfare personali bisogni, che consiste anche nel saper avanzare richieste, favori, ecc.;
- assertività sociale: capacità di interagire con le altre persone e di stabilire nuove relazioni (padronanza relativa all’iniziare, continuare e concludere una conversazione nelle più diverse interazioni sociali, tanto con amici quanto con persone autorevoli o sconosciute)
- direttività: attitudine ad assumersi responsabilità e l’abilità nell’influenzare e guidare gli altri
(Galeazzi, 1994)
La comunicazione sottintende l’esistenza di una relazione, che può essere con sé stessi o con altre persone, e i due canali di espressione verbale (parole, tono di voce, volume) e non verbale (mimica, prossemica, postura, aspetto esteriore, comportamento motorio/gestuale). E’ importante che i piani della comunicazione verbale e non verbale siano coerenti tra loro, altrimenti il messaggio risulterà ambiguo e prevarrà il messaggio espresso dalla comunicazione implicita.
All’interno di una relazione con l’altro è possibile individuare il proprio stile comunicativo:
Stile passivo:
Difficoltà a fare e rifiutare richieste.
Difficoltà ad esprimere i propri bisogni, opinioni, stati d’animo.
Difficoltà a prendere decisioni.
Si ritiene che i pensieri e le opinioni dell’altro abbiano più valore e importanza dei propri.
Stile aggressivo:
Difficoltà ad ascoltare gli altri.
Tendenza ad affermare se stessi con arroganza e prepotenza.
Si ritiene che i propri bisogni, le opinioni e gli stati d’animo diano più importanti di quelli altrui.
Stile assertivo:
Si ascolta attentamente il punto di vista degli altri e ci si immedesima in loro.
Si esprimono liberamente ed onestamente le proprie opinioni, i propri bisogni, i propri desideri, le proprie emozioni in modo adeguato e nel rispetto di se stessi e degli altri.
Si riesce ad avere ben chiari i propri obiettivi e, in funzione del raggiungimento di essi, si cercano soluzioni e compromessi e non colpevoli.
Lo psicologo può intervenire aiutando il paziente ad individuare il suo stile comunicativo e a progettare insieme a lui strategie più funzionali ad esprimere i propri sentimenti ed i propri bisogni in funzione del raggiungimento di uno scopo o al fine di migliorare la comunicazione all’interno di una relazione.
In che stile ti riconosci?
BIBLIOGRAFIA:
Anchisi, R., & Gambotto-Dessy, M. Non solo comunicare. – Teoria e pratica del comportamento assertivo. – Libreria Cortina editore (1992) – Baggio F. Assertività e training assertivo. – Teoria e pratica per migliorare le capacità relazionali dei pazienti. -Franco Angeli editore (2013) – Bonenti D. & Meneghelli A. Assertività e training assertivo. Guida per l’apprendimento in ambito professionale. – Franco Angeli editore (2008) -Galeazzi A. Personalità e competenza sociale. ERIP editore (1994) – Sanavio E. Psicoterapia cognitiva e comportamentale. Carocci editore (1998).